sabato 9 ottobre 2010

quattro i militari uccisi

7° Reggimento Alpini
La storia

Mostreggiature e fregio reggimento

"Ad excelsa tendo"
 I quattro militari italiani uccisi oggi in Afghanistan sarebbero stati vittime di una imboscata al ritorno di una missione mentre si trovavano nella valle del Gulistan nella provincia di Farah. Ci sarebbe stato sia un attacco con colpi di arma da fuoco,sia l'esplosione di un ordigno. Sarebbero gravi le condizioni del militare italiano ferito nell'attentato di oggi in Afghanistan in cui sono morti quattro suoi commilitoni. Il militare avrebbe riportato numerosi traumi di vario genere; è stato "immediatamente evacuato con elicotteri di Isaf", la missione della Nato, spiegano al comando del contingente e portato nella base di Delaram. Potrebbe pero' essere trasferito nell'ospedale americano di Farah Le quattro vittime erano a bordo del Lince, in servizio di scorta a un convoglio di 70 camion civili. Gli automezzi rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata Ice. L'attentato e' avvenuto a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l'Helmand. Si tratta di uno dei tre distretti di cui solo di recente e' stata affidata la responsabilita' ai militari italiani.
Sono tutti alpini del 7/o reggimento di Belluno. Il reparto dei cinque, secondo quanto si è appreso, si trovava già da mesi in Afghanistan ed è prossimo al rientro in Italia.
                                                                           LE VITTIME

Sebastiano Ville era originario di Francofonte, paese del Siracusano; Marco Pedone, di 23 anni, caporalmaggiore di Patu', un comune del basso Salento dove abitava in via Silvio Pellico; Gianmarco Manca, caporalmaggiore, di 32 anni, di Alghero (Sassari). Il ferito e' Luca Cornacchia, di 31 anni, di Pescina (L'Aquila)

un tributo al '8°reggimento e al lavoro che a svolto sempre,sia in patria che all'estero.