venerdì 29 ottobre 2010

Tursi disperso in Russia

Ritrovata la piastrina di identificazione del soldato andriese, disperso sul fronte russo, che sarà adesso riconsegnata alla sua famiglia
di Vincenzo Cassano
Una occasione quella di quest'anno per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, per ricordare un bersagliere andriese, disperso sul fronte russo.

Nel consueto ricordo che le Istituzioni Civili e Militari italiane dedicano alla Festa del 4 Novembre, giorno in cui viene celebrato l'anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale, con la festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale, Andria tributa un ricordo per un soldato andriese disperso nella dura ritirata italiana del '42 sul fronte russo.

Domenica 7 novembre, dopo la consueta “messa al campo” presso il Monumento ai Caduti in suffragio dei Caduti di tutte le guerre, sarà consegnata dal Sindaco Giorgino ai discendenti del Bersagliere Mauro Tursi, la piastrina d' identificazione del militare disperso in Russia, ritrovata nei mesi scorsi dall'Associazione Nazionale Alpini, da anni impegnata nel ritrovamento dei poveri resti di soldati morti in battaglia o dispersi, lasciati sul suolo russo durante la rovinosa ritirata sul Don, del 1942.

Nunzio Cafagna, Commissario provinciale dell'Associazione Nazionale Bersaglieri e fiduciario dell'Associazione Nazionale reduci ed invalidi di guerra è commosso per questa cerimonia, per un andriese i cui resti mortali non sono mai stati ritrovati ed oggi -non fu il solo-, a distanza di più di mezzo secolo viene riconsegnata alla sua famiglia la sola piastrina di identificazione.

Per i giovani vale la pena di ricordare che il fronte russo, al pari di quello che avvenne in Africa con la battaglia di El Alamein, si ricorda per le battaglie sanguinose sul fiume Don ed il massacro di Nikolajewka, la tragedia delle Divisioni Tridentina, Julia, Cuneense e Vicenza, i cui soldati furono falcidiati dal piombo e dal freddo.

Per avere un idea di quello che avvenne lì in Russia basta leggere il bel romanzo “Il sergente nella neve” scritto da Mario Rigoni Stern. È la cronaca personale e cruda dello scrittore, quando era sergente maggiore dei mitraglieri, nel battaglione Vestone (divisione Tridentina) proprio durante la ritirata di Russia dell' ARMIR.

Degli oltre 200 mila soldati inviati in quella maledetta guerra, facenti parte dell'ARMIR, circa 29 mila furono rimpatriati perchè feriti o congelati, 110 mila fecero ritorno o a piedi o sulle scassate tradotte militari, mentre 10 mila furono fatti prigionieri dai sovietici e mandati nei gulagh. Per altri 74 mila uomini, purtroppo non vi fu ritorno in quanto morti o dispersi.
Tra questi vi fù anche il Bersagliere Tursi.

un tributo al '8°reggimento e al lavoro che a svolto sempre,sia in patria che all'estero.